Deve mettere in atto tutte le azioni possibili di risposta non violenta. C’è l’ONU, ci sono le diplomazie, ci sono le intermediazioni. Poi ci sono le sanzioni e l’embargo, che allontanano i ricchi russi da Putin e si spera che contribuiscano a rovesciarlo. Io non sono una diplomatica né una politica, ma so che è sbagliato rispondere occhio per occhio, dente per dente. E infine, l’Italia non è stata attaccata e l’EU e la NATO neppure.
Qui si parla (la vediamo) di un’azione aggressiva in atto, non del risarcimento danni. Uno ti spara contro e tu hai una pistola, che fai? Loro ti stanno bombardando e colpiscono a morte gente come te, tuoi connazionali, uomini e donne, vecchi e giovani… L’Ukraina non dovrebbe difendersi ma chiamare papa Francesco?!
Sei inutilmente prepotente con me: io mi schiero senza esitazioni, ritengo la NATO un’organizzazione benemerita, sono fiera di essere nella UE e infine stimo la mentalità americana, esclusa naturalmente la pena di morte, e ritengo Putin un feroce e pericoloso dittatore. Gli ucraini sono coraggiosi e il loro presidente è da ammirare. Nota personale: sono molto contenta per mio figlio, che vive da dieci anni negli States, ha sposato felicemente un’americana e sta per avere la cittadinanza, anzi abbiamo in programma di trasferirci presto nella loro città, San Francisco, dove nasceranno e cresceranno i nostri nipotini. Non ho dubbi sullo schieramento da scegliere e su chi è stato ingiustamente aggredito. Questo non toglie nulla al fatto che rifiuto categoricamente l’uso delle armi e ritengo che il mio Paese debba rispettare il Trattato sul commercio delle armi del 2013. La violenza provoca e giustifica successiva violenza, bisogna trovare mezzi nonviolenti per risolvere i conflitti. Le sanzioni sono un primo passo, un embargo sarebbe un secondo, la mediazione di terze parti sarebbe un terzo e decisivo. Si dovrebbero mandare i Caschi Blu, non i missili. Peacekeeping, non ulteriore benzina sul fuoco.
Non vedo la mia “prepotenza”, certo non intenzionale. Ho detto e ribadisco che il pacifismo contro i carri armati e i missili è un’utopia. E’ una triste realtà, ma è la realtà, che contro i prepotenti aggressori l’uso della forza sia a volte indispensabile. Tu come avresti fermato Hitler? In ogni caso parlo del diritto di una nazione attaccata e invasa di difendersi con le armi (sperando che ci possa riuscire) e di essere aiutata a farlo.
Che risolvere il conflitto con la diplomazia e le sanzioni sia difficile e faticoso è chiaro, ma non lo è neppure con le armi, anzi! Io contesto con forza la tua affermazione di prima, che il sostegno alla nonviolenza sia “una posizione comoda di chi non vuole schierarsi”. Io mi schiero eccome. Solo non voglio che il mio Paese si renda responsabile della morte di esseri umani. Aggiungo che non deve fornire armi a nessuno, deve riconvertire le fabbriche di armamenti.
Cesare perché insisti dove non sei gradito? Apriti un blog invece di importunare. E comunque, per chiarire: in una settimana puoi mettere in silenzio un paese senza sparare un solo colpo. Sanzioni serie ed embarghi efficaci, taglio della socialità, comunicazioni, turismo, collaborazioni. mettere contro il paese contro il proprio Presidente despota che manda in battaglia giovani ignari.
@Franco Battaglia: Guarda che Cesare è gradito ovunque, adesso che ha capito: la discussione civile e rispettosa è sempre benvenuta, ci mancherebbe altro! Per il resto, non c’è che da aspettare: oltre alle sanzioni già in atto, e ad un eventuale embargo stretto (Cuba non ha insegnato nulla?), anche l’azione di hackeraggio del gruppo Anonymous alla lunga sarà probabilmente efficace.
Già, ma c’è anche la sottoscrizione al Patto Atlantico, nel quale si è obbligati ad aiutarsi vicendevolmente e a correre in aiuto di chi viene aggredito. E non è sempre utile stare a guardare, ce lo ricorda la storia con l’invasione della Polonia da parte di Hitler e poi dell’Austria, nel ’39. Non è che si è fermato lì, vero? Sono sicuramente contraria alla guerra, ma gli Ucraini hanno diritto di governarsi da soli e di non tornare ad essere una “colonia” sfruttata da Madre Russia. Fossimo aggrediti noi, non mi dispiacerebbe di certo che qualcuno venisse a darci una mano.
Tenendo poi conto che a Putin il dialogo non interessa proprio, perché i pazzi megalomani non ascoltano nessuno. Avesse buonsenso non avrebbe invaso il Donbas 8 anni fa.
Posso ripetere quanto ho scritto a Cesare nella prima risposta: ci devono essere altri modi, non violenti, per risolvere i conflitti. E poi, l’Ucraina non è nella NATO e neppure nella UE, e non credo sia opportuno che ci entri.
Se pensi che l’Ukraina non debba entrare nella UE allora dovresti chiederti come mai si sono fatti entrare, un po’ troppo velocemente, nella UE gli altri paesi che appartenevano all’ex URSS. Io mi chiedo anche perché dobbiamo lasciare che uno stato attacchi e invada un altro stato e che noi si stia lì a guardare mentre la gente viene massacrata, impunemente. Non sono stati gli ukraini a invadere la Russia e Putin ha giocato sporco fin dall’inizio, fin dal “referendum” della Crimea e lo sappiamo tutti, provocando poi la guerra e se ora dà la colpa alla Nato, alla UE o a chiunque altro, lo fa sapendo di mentire. Se non cerchiamo di aiutare chi è in pericolo, chi vuole difendere la propria terra, la propria casa, finiremmo davvero per comportarci come quelli che hanno chiuso gli occhi e girato le spalle alle invasioni hitleriane. Putin vuole l’Ukraina, poi vorrà la Moldavia, la Romania e anche tutti gli altri stati che si sono staccati nel 1989. Demenza senile? Mania di grandezza? Forse semplicemente il desiderio di riappropriarsi di risorse in un momento in cui la Russia sta avendo una crisi economica della quale si parla poco, ma causata anche da una corruzione interna di cui si sa parecchio e che è stata tollerata e favorita anche dai governi europei.
Bisognerebbe agire prima della guerra e invece con i dittatori come putin prima ci facciamo lucrosi affari e poi diciamo che sono dittatori.
Mi pare ci sia qualcosa che non va.
Sono 8 anni che sono in guerra e da una parte, ma anche dall’altra ne hanno fatte di schifezze. Milizie contro milizie e a pagare i civili.
Si doveva e si poteva intervenire prima
@Bertow: E’ vero, purtroppo. A partire dalla Merkel, che è stata con l’Italia tra i primi a intessere accordi commerciali con la Russia di Putin. Devo ancora capire perché ci siamo legati mani e piedi al gas russo.
@Neda: Infatti me lo chiedo, perché la Romania sia stata accettata nella UE, e la Polonia e l’Ungheria pure. Avranno avuto motivazioni che ignoro, non sono esperta di politica internazionale, scrivo per sentito dire. Così poco fa ho letto che sarebbe opportuno associare l’Ucraina alla UE ma non alla NATO, esattamente come l’Austria e la Finlandia (che però sta meditando di entrarci), che non hanno infatti basi NATO. E’ troppo complicato e pieno di sottintesi che ignoriamo, per potersi esprimere con cognizione di causa su un blog, però, per amor di discussione, si può continuare a discorrerne. Sul mio appoggio alla richiesta non violenta di non fornire armi all’Ucraina, che viene da molte associazioni di volontariato e da larghi strati della sinistra, come scrivevo a Cesare, ripeto che non è certo una scelta di comodo, un voltare le spalle a chi ha bisogno di aiuto. L’aiuto si deve fornire, eccome, con tutti i mezzi, escluse le armi. Le armi non fanno altro che gettare benzina sul fuoco, generare violenza, uccidere esseri umani, in ultima analisi, e io non me la sento di appoggiare questo. Neppure i russi devono essere uccisi. Bisogna intensificare gli altri strumenti, politici, diplomatici, finanziari ed economici, per far sì che Putin sia rovesciato dai suoi fedelissimi, che perda il residuo consenso interno, tagliando i fondi e le risorse più che si può. Io sarei favorevole ad un embargo totale come quello che tagliò fuori Cuba dal resto del mondo, esclusa l’URSS. Come scrivevo prima, io non so materialmente come si fa, non è il mio mestiere, ma qualcuno lo sa e sarebbe necessario che lo facesse.
20 risposte a ““ripudia””
Ma se una nazione è attaccata secondo te cosa deve fare?
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Deve mettere in atto tutte le azioni possibili di risposta non violenta. C’è l’ONU, ci sono le diplomazie, ci sono le intermediazioni. Poi ci sono le sanzioni e l’embargo, che allontanano i ricchi russi da Putin e si spera che contribuiscano a rovesciarlo. Io non sono una diplomatica né una politica, ma so che è sbagliato rispondere occhio per occhio, dente per dente. E infine, l’Italia non è stata attaccata e l’EU e la NATO neppure.
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Qui si parla (la vediamo) di un’azione aggressiva in atto, non del risarcimento danni. Uno ti spara contro e tu hai una pistola, che fai? Loro ti stanno bombardando e colpiscono a morte gente come te, tuoi connazionali, uomini e donne, vecchi e giovani… L’Ukraina non dovrebbe difendersi ma chiamare papa Francesco?!
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Non intendo discutere con te, dato che ironizzi sull’azione pacificatrice e coraggiosa del Papa, mi dispiace.
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Gli ucraini sono coraggiosi. Il papa fa il suo mestiere. Il pacifismo a oltranza è da Ponzio Pilato, una posizione comoda di chi non vuole schierarsi.
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Sei inutilmente prepotente con me: io mi schiero senza esitazioni, ritengo la NATO un’organizzazione benemerita, sono fiera di essere nella UE e infine stimo la mentalità americana, esclusa naturalmente la pena di morte, e ritengo Putin un feroce e pericoloso dittatore. Gli ucraini sono coraggiosi e il loro presidente è da ammirare. Nota personale: sono molto contenta per mio figlio, che vive da dieci anni negli States, ha sposato felicemente un’americana e sta per avere la cittadinanza, anzi abbiamo in programma di trasferirci presto nella loro città, San Francisco, dove nasceranno e cresceranno i nostri nipotini. Non ho dubbi sullo schieramento da scegliere e su chi è stato ingiustamente aggredito. Questo non toglie nulla al fatto che rifiuto categoricamente l’uso delle armi e ritengo che il mio Paese debba rispettare il Trattato sul commercio delle armi del 2013. La violenza provoca e giustifica successiva violenza, bisogna trovare mezzi nonviolenti per risolvere i conflitti. Le sanzioni sono un primo passo, un embargo sarebbe un secondo, la mediazione di terze parti sarebbe un terzo e decisivo. Si dovrebbero mandare i Caschi Blu, non i missili. Peacekeeping, non ulteriore benzina sul fuoco.
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Non vedo la mia “prepotenza”, certo non intenzionale. Ho detto e ribadisco che il pacifismo contro i carri armati e i missili è un’utopia. E’ una triste realtà, ma è la realtà, che contro i prepotenti aggressori l’uso della forza sia a volte indispensabile. Tu come avresti fermato Hitler? In ogni caso parlo del diritto di una nazione attaccata e invasa di difendersi con le armi (sperando che ci possa riuscire) e di essere aiutata a farlo.
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Post Scriptum: Il fascino di San Francisco è unico e inimitabile!
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Ci andremo tra due settimane precise 🙂
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Che risolvere il conflitto con la diplomazia e le sanzioni sia difficile e faticoso è chiaro, ma non lo è neppure con le armi, anzi! Io contesto con forza la tua affermazione di prima, che il sostegno alla nonviolenza sia “una posizione comoda di chi non vuole schierarsi”. Io mi schiero eccome. Solo non voglio che il mio Paese si renda responsabile della morte di esseri umani. Aggiungo che non deve fornire armi a nessuno, deve riconvertire le fabbriche di armamenti.
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Cesare perché insisti dove non sei gradito? Apriti un blog invece di importunare. E comunque, per chiarire: in una settimana puoi mettere in silenzio un paese senza sparare un solo colpo. Sanzioni serie ed embarghi efficaci, taglio della socialità, comunicazioni, turismo, collaborazioni. mettere contro il paese contro il proprio Presidente despota che manda in battaglia giovani ignari.
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@Franco Battaglia: Guarda che Cesare è gradito ovunque, adesso che ha capito: la discussione civile e rispettosa è sempre benvenuta, ci mancherebbe altro! Per il resto, non c’è che da aspettare: oltre alle sanzioni già in atto, e ad un eventuale embargo stretto (Cuba non ha insegnato nulla?), anche l’azione di hackeraggio del gruppo Anonymous alla lunga sarà probabilmente efficace.
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Grazie pensierini.
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Già, ma c’è anche la sottoscrizione al Patto Atlantico, nel quale si è obbligati ad aiutarsi vicendevolmente e a correre in aiuto di chi viene aggredito. E non è sempre utile stare a guardare, ce lo ricorda la storia con l’invasione della Polonia da parte di Hitler e poi dell’Austria, nel ’39. Non è che si è fermato lì, vero? Sono sicuramente contraria alla guerra, ma gli Ucraini hanno diritto di governarsi da soli e di non tornare ad essere una “colonia” sfruttata da Madre Russia. Fossimo aggrediti noi, non mi dispiacerebbe di certo che qualcuno venisse a darci una mano.
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Tenendo poi conto che a Putin il dialogo non interessa proprio, perché i pazzi megalomani non ascoltano nessuno. Avesse buonsenso non avrebbe invaso il Donbas 8 anni fa.
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Posso ripetere quanto ho scritto a Cesare nella prima risposta: ci devono essere altri modi, non violenti, per risolvere i conflitti. E poi, l’Ucraina non è nella NATO e neppure nella UE, e non credo sia opportuno che ci entri.
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Se pensi che l’Ukraina non debba entrare nella UE allora dovresti chiederti come mai si sono fatti entrare, un po’ troppo velocemente, nella UE gli altri paesi che appartenevano all’ex URSS. Io mi chiedo anche perché dobbiamo lasciare che uno stato attacchi e invada un altro stato e che noi si stia lì a guardare mentre la gente viene massacrata, impunemente. Non sono stati gli ukraini a invadere la Russia e Putin ha giocato sporco fin dall’inizio, fin dal “referendum” della Crimea e lo sappiamo tutti, provocando poi la guerra e se ora dà la colpa alla Nato, alla UE o a chiunque altro, lo fa sapendo di mentire. Se non cerchiamo di aiutare chi è in pericolo, chi vuole difendere la propria terra, la propria casa, finiremmo davvero per comportarci come quelli che hanno chiuso gli occhi e girato le spalle alle invasioni hitleriane. Putin vuole l’Ukraina, poi vorrà la Moldavia, la Romania e anche tutti gli altri stati che si sono staccati nel 1989. Demenza senile? Mania di grandezza? Forse semplicemente il desiderio di riappropriarsi di risorse in un momento in cui la Russia sta avendo una crisi economica della quale si parla poco, ma causata anche da una corruzione interna di cui si sa parecchio e che è stata tollerata e favorita anche dai governi europei.
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Bisognerebbe agire prima della guerra e invece con i dittatori come putin prima ci facciamo lucrosi affari e poi diciamo che sono dittatori.
Mi pare ci sia qualcosa che non va.
Sono 8 anni che sono in guerra e da una parte, ma anche dall’altra ne hanno fatte di schifezze. Milizie contro milizie e a pagare i civili.
Si doveva e si poteva intervenire prima
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@Bertow: E’ vero, purtroppo. A partire dalla Merkel, che è stata con l’Italia tra i primi a intessere accordi commerciali con la Russia di Putin. Devo ancora capire perché ci siamo legati mani e piedi al gas russo.
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@Neda: Infatti me lo chiedo, perché la Romania sia stata accettata nella UE, e la Polonia e l’Ungheria pure. Avranno avuto motivazioni che ignoro, non sono esperta di politica internazionale, scrivo per sentito dire. Così poco fa ho letto che sarebbe opportuno associare l’Ucraina alla UE ma non alla NATO, esattamente come l’Austria e la Finlandia (che però sta meditando di entrarci), che non hanno infatti basi NATO. E’ troppo complicato e pieno di sottintesi che ignoriamo, per potersi esprimere con cognizione di causa su un blog, però, per amor di discussione, si può continuare a discorrerne. Sul mio appoggio alla richiesta non violenta di non fornire armi all’Ucraina, che viene da molte associazioni di volontariato e da larghi strati della sinistra, come scrivevo a Cesare, ripeto che non è certo una scelta di comodo, un voltare le spalle a chi ha bisogno di aiuto. L’aiuto si deve fornire, eccome, con tutti i mezzi, escluse le armi. Le armi non fanno altro che gettare benzina sul fuoco, generare violenza, uccidere esseri umani, in ultima analisi, e io non me la sento di appoggiare questo. Neppure i russi devono essere uccisi. Bisogna intensificare gli altri strumenti, politici, diplomatici, finanziari ed economici, per far sì che Putin sia rovesciato dai suoi fedelissimi, che perda il residuo consenso interno, tagliando i fondi e le risorse più che si può. Io sarei favorevole ad un embargo totale come quello che tagliò fuori Cuba dal resto del mondo, esclusa l’URSS. Come scrivevo prima, io non so materialmente come si fa, non è il mio mestiere, ma qualcuno lo sa e sarebbe necessario che lo facesse.
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